U19 elite 6^ andata- Me 12 Novembre 2014
Bottegone Basket – Pallacanestro Prato 72-64
Parziali: (13-15,38-26,52-56.)
Prato: Sangermano 1, Chiapparini 26, Mavilia 5, Benucci 8, Donati 15, Salute 5, Becucci, Calabresi, Megli 2, Rugi, Parenti, Compiani 1. All.re Nistri
Bottegone: Cicellini, Vettori 6, Ruscica 2, Lucherini 4, Carrella 11, Navicelli 15, Cecchi 2, Gargini, Luporini, Bottari 2, Macigni 11, Manfra 19. All.re Valerio.
Prato da incubi.
La caduta anche contro Bottegone è un’altra sconfitta per questo Prato ormai in apnea da cinque giornate consecutive, grave come le altre, arrivata sempre alla rincorsa del risultato e del bandolo di quel gioco che ormai latita da diverse settimane. La sconfitta di ieri chiude un mino-ciclo disastroso, zero punti e andamento da squadra da ultima in classifica, in un girone dove i contorni sono ormai ben definiti. La gara contro Bottegone ha messo a nudo in un colpo solo tutti i limiti di questo Prato corrente. La questione non è ne tecnica ne tattica, ma psicofisica. Che cosa significa? Tutto e niente. Bisognerebbe sapere che cosa accade in spogliatoio, quali sono le idee e le convinzioni di un gruppo di ragazzi che quando scendono in campo sembrano anonimi comprimari con lo sguardo a terra, curvi sotto il peso dei troppi errori.: passaggi approssimativi, difesa solo virtuale, gioco in attacco appena abbozzato, personalismi di notevole presunzione e un dinamismo talmente scarso da far sospettare la diagnosi di una squadra il cui insufficiente impegno in allenamento non sia solo lo sfogo di un allenatore pignolo ed esigente, ma una lucida sottolineatura della realtà.
Il Prato è stato in partita per tutto il primo quarto, con i canestri di Chiapparini e le due triple di Donati che regalano un po’ di sollievo a coach Nistri. Ma l’inquietudine si materializza subito dentro l’area pratese con Manfra che realizza 6 punti fotocopia dentro il pitturato. A tre minuti dalla fine la partita non ha ancora un padrone con Prato che trova punti da Benucci mentre Bottegone si affida all’ex Pistoia, Navicelli che insieme a Manfra, Macigni e Lucherini sono i giocatori franchigia per il team di Bottegone. L’avvio del secondo quarto è quello inappellabile per l’incapacità di intendere e di volere per i pratesi. Le solite fragilità e insicurezze si impossessano dei ragazzi di coach Nistri che regalano il quarto ai padroni di casa che trovano triple e canestri da Vettori, Lucherini, Carrella e Manfra dimostrando di avere le idee molto chiare su che cosa fare e sul come fare. Merito di un allenatore come coach Valerio che dalla gavetta ha portato Bottegone a competere in un campionato nazionale di assoluto livello. Una timida reazione viene solo dai cinque punti di Mavilia che trova un canestro dal pitturato e una tripla, e dai liberi di Chiapparini. Passi indietro inconcepibili per una squadra che a un certo punto della partita smarrisce praticamente tutto: convinzioni, spirito, caratteristiche del gioco. Quelle che trasformano una gioiosa squadra a un’entità indefinita che non è più in grado di fare male nemmeno a una mosca. Il tempo finisce con il punteggio sul tabellone che inchioda Prato a -12. E’ lo svantaggio inatteso e feroce, e con quello il patatrac e il disastro a essere gentili. Al rientro dal riposo lungo Prato si scuote, e nel silenzio pieno di inquietudine del PalaBottegone, Prato pesca finalmente due jolly. Uno è Chiapparini che spara da tutte le posizioni, realizzando 15 punti. Il secondo è la difesa che coach Nistri ordina ai suoi producendo un cambio di ritmo che ribalta completamente la partita. Anche Donati, Benucci , Salute e Megli, reagiscono realizzando canestri tra i tizzoni quasi spenti di una difesa avversaria messa alle corde dagli ospiti. Nel ruggito del gioco pratese, l’energia improvvisamente compare, e il sollievo torna a ricaricare anche il pubblico ospite presente sugli spalti. A sette secondi dalla fine con Prato sopra di sette lunghezze, Bottegone confeziona una rimessa da fondo campo che porta Navicelli a realizzare sulla sirena una tripla pesantissima che rivitalizza i padroni di casa. Nell’ultimo quarto Prato anziché accendersi d’orgoglio si rispegne definitivamente. I padroni di casa tornano in cattedra con Macigni Manfra e Navicelli che ricostruiscono un vantaggio importante, mentre l’attacco pratese è impalpabile. Anche la difesa va a rotoli con un involuzione che a spiegarla non basterebbe un Nobel per la scienza. L’attenuante dell’infortunio a Mavilia a inizio quarto toglie un riferimento in termine di punti ma non modifica la sostanza con l’elettroencefalogramma che ritorna ad essere piatto. Così quando Carrella pennella la seconda tripla consecutiva, Prato torna al buio, con la logica che impedisce di sperare in una rimonta. Suono della sirena, e Bottegone che esulta. Giusto così.