U17 ECCELLENZA: NIENTE DA FARE AL PALACOVERCIANO

U17 ECCELLENZA: NIENTE DA FARE AL PALACOVERCIANO

 

Pino basket Firenze- Pallacanestro Prato 70-43

Parziali: (20-11, 30,25-47-39.)

Tabellini:
Pall.Prato:
Compiani, Biagi 18, Mavilia , Benucci , Mirti, Chiusano, Sangermano 2, Vannoni 4, Salute 5 Corsi 4, Magni 6, Venturini 4. All.re. Fabbri –Ass. Manganello

Pino Firenze :
Ferrari 8, Pezzati 9, Volpi 4, Borelli 5, Merlo 13, Biagini 4, Zappia 2, Nardi 16, Bartolini 2, Catarzi 7, Zheng, Zappia,. All.re Corsini.

Sembrava d’essere ospiti del freddissimo luna park del Palacoverciano domenica mattina. E Firenze nel chiosco del tiro al bersaglio, con la minima spesa ha vinto il premio più importante, abbattendo senza pietà fin dai primi colpi, i birilli del Prato che mai hanno saputo rialzarsi.
I fiorentini del Pino nei quattro tempi, soltanto a metà del terzo sono stati agganciati passando addirittura in svantaggio.
Solo un flash, perché la squadra di coach Fabbri aveva già perso la partita prima di entrare in campo.
Un pessimo approccio al match che ha subito acceso semaforo verde dall’altra parte.
Anche in questa occasione Prato ha svelato il suo mistero agonistico, soffrendo di personalità multiple.
Ci sono giocatori che hanno paura della propria ombra, e già basterebbe per preoccuparsi. Ci sono quelli che si affidano agli alibi per giustificare le scarse prestazioni , ci sono quelli presuntuosi che si permettono aggrappandosi all’ultimo brandello di rabbia, di giocare solo per pochi minuti. Ma ci sono fortunatamente quelli orgogliosi che si battono sempre con ardore fino alla fine.
Questa volta a far impensierire c’è stato anche il rovescio dell’alchimia emotiva: la partita era stata ripresa e poi buttata via con il sistema che sembra funzionare poco, governato dal pallido alternarsi in scena di attori che sembrano aver dimenticato le battute, che adesso si somigliano un po’ tutti e forse per questo stentano a riconoscersi.
Un tempo coach Fabbri predicava di giocare una partita alla volta, non dieci minuti a partita. In alcuni incontri s’era sparsa la favola del Prato dei quarti tempi o di quelli del primo.
Cosa ben diversa dal Prato di ieri che si è condannato a rincorrere per l’immotivata ansia agonistica con cui era sceso in campo.
La paura di non essere all’altezza vuol dire che già non sei più all’altezza.

Nel primo quarto coach Fabbri aveva puntato su un quintetto più fisico, ma nemmeno i suoi ragazzi l’hanno capito, perché la squadra è sembrata subito stanca, slegata macchinosa e senza peso.
Per tutto il quarto c’è stato il solo Biagi capace di offrire ciò che almeno una volta a turno hanno offerto Pezzati, Borelli e Nardi dei fiorentini.
La forza della squadra di Corsini è ottenere qualcosa da tutti e alla fine del primo quarto Firenze è già avanti di nove lunghezze.

Nel secondo tempino Prato sembra avere ritmi più alti, sostenuta da buone percentuali con Salute e Magni che firmano parziali importanti.
A metà quarto la squadra di Fabbri sembra possedere quella capacità di resistere, di non affondare e prima con Vannoni poi con Venturini affondano colpi che la riportano a -3 a tre minuti dalla fine.
Ma Firenze riesce a trovare risorse da Catarzi che con due canestri rimette nell’angolo i pratesi che trovano con Sangermano l’ultimo canestro a fil di sirena che alimenta le speranze per gli ospiti.

Il Prato torna negli spogliatoi con la certezza d’essere ancora in gara e avere le sue carte da giocare, nonostante l’inizio tutto in salita.
E infatti l’avvio del terzo quarto è combattuto ed equilibrato con la difesa di coach Fabbri che passa a zona. La superiorità del Prato dura 5/6 minuti forte di un vantaggio costante a rimbalzo con il buon lavoro di Corsi sotto le plance e con Biagi che si conferma l’anima del gruppo che nel tentativo di rinascita s’incunea sempre con grande orgoglio nel cuore della difesa dei padroni di casa realizzando una tripla e due canestri che firmano l’unico sorpasso della partita.
Ma Firenze non è quel tipo di formazione che si lascia spaventare dai rischi e con gli avversari avanti di un punto realizza tre canestri con Nardi spegnendo il momento magico di Biagi & C. riportando sulla terra i ragazzi di Fabbri che si ritrovano ad affrontare l’ultimo quarto sotto di otto lunghezze.

Purtroppo sono i primi goccioloni di un temporale che si abbatte nell’ultimo tempo impetuoso e feroce su un Prato stremato.
I padroni di casa hanno gli stessi schemi, ma altra intensità e altra potenza atletica.
Merlo e Ferrari per i fiorentini sono due cingolati che schiacciano di canestri gli ospiti che non riescono più a trovare uno straccio di gioco, realizzando solo quattro punti. Davvero imbarazzante…..

Per Prato solo Biagi ha giocato con l’intento di tenere in piedi la sua squadra. Lui ce l’ha messa tutta, tutto nelle sue mani e in quelle prodezze che gli sono servite per confermare il suo talento.
Nel terzo quarto i suoi canestri sono riusciti a regalare ai suoi compagni un’altra chance, permettendo loro di giocarsela ancora, ma il suo tentativo non è stato premiato.

Quando non c’è risposta alle sollecitazioni allora ci sarebbe da interrogarsi e chiedersi se a tutto quanto è avvenuto in queste ultime partite ci può essere una spiegazione. Non basta giocare bene 10 minuti bisogna durare 40 minuti.
Si deve fare di più. Detto in maniera serena, senza strepiti, e cercando di lavorare bene in palestra.

Ci sono ancora tante partite che aiutano a contenere la delusione di noi tifosi, e che potranno trovare riscontro con la concretezza di un atteggiamento diverso….

….Magari chissà a partire da sabato prossimo contro Pistoia….