U17E: Prato, difesa da favola

U17E: Prato, difesa da favola

U17 eccellenza 6 andata- Sabato 2/11/2013

Pallacanestro Prato 2000- Affrico Basket Firenze 69-56

Parziali: (20-12, 32-30,53-43.)

Tabellini:

Pall.Prato:

Compiani , Biagi 16, Mavilia 12, Benucci, Mirti, Chiusano, Sangermano 2, Vannoni 13, Salute 2, Corsi 8, Magni 11, Venturini 5.

All.re. Fabbri –Ass. Manganello

Affrico Firenze:

Malandrini 12, Giordano, Bonechi, Pupi 2, Sileci 8, Nardini, Calosi 13, Sassaroli, Torriti, Baggio 12, Sesta, Balloni 10.

All.re Caimi.

 

Fotografia di un sabato sera d’inizio novembre al Palatoscanini: il volto sorridente di coach Fabbri è l’espressione vincente del suo Prato.

La sua mano si vede dappertutto. E’ una mano geniale, severa, amica.

Sa stringere quella dei suoi tifosi, sa confortare i suoi giocatori o correggerli.

Sa insegnare una bella pallacanestro giovanile, non è schiavo di tattiche. Sa cambiare le partite in corsa e sa come riverniciare tratti di partita che perdono smalto e brillantezza.

Ora sta scrivendo insieme ai suoi ragazzi il primo capitolo del romanzo di una squadra fondata sulla semplicità e sulla voglia di giocatori che appena entrano in campo danno sempre il 100%. E l’umore dell’allenamento è quasi più importante del sudore in partita. Questa è la vera fortuna.

Amalgama perfetta di una rosa che non è superiore a nessuna squadra del campionato U17, è solo forse un po’ più tosta e più umile.

Nessuno di loro farnetica previsioni sul piazzamenti in classifica, perché coach Fabbri l’ha plasmata così fin dall’inizio della sua avventura.

Così ha battuto Empoli, Livorno e Affrico, poi è mutata dopo le due sconfitte consecutive contro Virtus Siena e Don Bosco Livorno, rimanendo però se stessa e non perdendo la propria identità. Contro i fiorentini ha vinto costruendo quel gioco difensivo e insegnando a sopportare i graffi di una squadra avversaria sulla carta più dotata fisicamente.

E sempre sulla partita di sabato c’è un episodio che spiega meglio l’adrenalina e il furore agonistico che riesce a trasmettere ai ragazzi: dopo una palla persa di un suo giocatore, scaraventa per terra il suo orologio da polso mandandolo in frantumi. E’ un invito a farsi ascoltare. E quel polso ormai senza più il suo orologio, dice tutto…. E può molto.

Una massima molto diffusa in America dice che l’attacco ti fa vendere più biglietti perché premia lo spettacolo , ma la difesa fa vincere le partite. E’ successo così anche sabato sera quando al palatoscanini pratese si è presentata Affrico che aveva inserito nel già collaudato organico due giocatori con talento e fisicità: Malandrini e Baggio.

Prato però non si è spaventata e ha alzato un vero e proprio bunker a protezione del proprio canestro concedendo solo 56 punti agli affricani in tutta la partita.

Per i ragazzi di Fabbri ci ha pensato il ’98 Corsi a tratteggiare l’arcobaleno riuscendo a giocare una sontuosa partita sotto canestro e riuscendo a diradare nubi che si addensavano sotto le plance.

L’inizio del primo quarto vede coach Fabbri rimescolare le carte nel quintetto iniziale inserendo Venturini al posto di Benucci, un’assenza pesante per l’infortunio alla caviglia e presente in panchina solo per restare accanto ai compagni.

Il merito dei pratesi è quello di non concedere speranze da subito trascinati da un Magni maiuscolo che in realizza 4/4 ai tiri liberi, ma tutti fanno la loro parte correndo coi ritmi giusti e aggredendo gli spazi.

Anche Biagi mette come al solito la sua firma con una tripla che al 4’ manda avanti la sua squadra di nove lunghezze. Se in tale scenario, non c’è gara a senso unico, è perché Affrico prolunga lo spirito della competizione affidandosi a Malandrini che mette in mostra oltre che la sua smisurata fisicità anche le sue grandi doti realizzative segnando tre canestri di pregevole fattura.

Da questa premessa si comprende subito come la sfida agonisticamente vibrante sarà interpretata al meglio da tutti gli attori in campo, e prima un canestro di forza di Salute poi una tripla di Magni scavano un mini break che portano i padroni di casa a condurre per 20-12 alla fine del quarto. Le uniche fesserie per Prato le produce Magni che compie tre falli in 8 minuti costringendo coach Fabbri a tenerlo a lungo in panchina.

Ma siccome i tabù sono duri a morire, nel secondo quarto come in altre occasioni la squadra di Fabbri non riesce a liberarsi del proprio vissuto e delle proprie paure gettando a mare quello che di buono aveva fatto nel primo tempino.

Vi ricordate Calosi, quello delle 11 triple della scorsa stagione ?

In pochi minuti riesce nuovamente ad imbavagliare i padroni di casa realizzando 10 punti di cui due triple a ripetizione che rimettono la sua squadra nella posizione di agganciare i padroni di casa che tengono vivo il punteggio grazie a due triple rispettivamente di Mavilia e Vannoni.

Scomporsi sarebbe un delitto ma rammaricarsi ci sta, ma tra il pubblico serpeggia la convinzione che coach Fabbri qualcosa di buono dirà ai suoi ragazzi negli spogliatoi.

E se l’obiettivo era quello di tornare a giocare come nel primo quarto il martello di coach Fabbri nella ripresa ha le risposte che voleva fedele al personaggio che utilizza con i suoi ragazzi bastone e carota.

E così riecco gli occhi della tigre che si erano smarriti nel quarto precedente con i tappi che cominciano a saltare e con Prato che si ritrova con Corsi, un ’98 di belle speranze che diventa il condottiero della riscossa dei padroni di casa.

Stoppate, rimbalzi in attacco e in difesa , canestri di prepotenza e una prestazione molto matura gestita senza gli affanni dell’anno di differenza.

C’è da dire che i meriti del Prato vengono ingigantiti anche dai tanti errori dei fiorentini che sbagliano vagonate di tiri liberi, con tutto il complesso che non sembra reggere da un punto di vista atletico alla sfuriata degli avversari.

Anche Biagi e Magni r ritornano a essere tambureggianti in fase offensiva trovandosi a loro agio nell’area affricana come se vi fossero nati dentro.

Si rivede tra i pratesi Venturini che gioca anche lui un super terzo quarto continuando il suo importante percorso di crescita.

Dagli ospiti si annota solo la tripla di Calosi e i canestri di Malandrini e Sileci gli unici a non arrendersi alla marea pratese che chiude il quarto con dieci punti di vantaggio.

Nel quarto tempino sembra che Affrico non abbia la forza per tentare la rimonta , anche perché Corsi e Salute riescono a mettere giù un bel po’ di palloni: la conta dei rimbalzi risulta essere in favore dei pratesi con la squadra di Caimi che proprio nei pressi dell’anello non mostra la cattiveria necessaria.

Vannoni delizia la platea con altre due triple che a metà tempino mettono in ghiaccio la partita, anche se i continui viaggi in lunetta di Baggio potrebbero impensierire i pratesi.

Ma l’altro coloured di talento della banda Caimi non sembra essere in grazia, sbagliando tanti liberi che potrebbero avvicinare la sua squadra nel punteggio.

L’unico momento in cui la tigre di Prato ridiventa gattone è verso la fine dell’incontro quando Balloni per gli ospiti trova varchi nell’area avversaria, che finalizza con canestri dalla lunetta.

Sono di Mavilia gli ultimi due canestri che fissano il punteggio finale con la sirena che sancisce la fine della partita.