Pallacanestro Prato . U17 eccellenza al giro di boa. Intervista a Coach Fabbri.
Un diesel. Questa la definizione più adatta per la formazione U17 eccellenza della Pallacanestro Prato che ha impiegato un po’ perché il suo motore iniziasse a girare in maniera convincente, ma che, quando ciò è accaduto, ha dimostrato di poter avere le qualità per far male a chiunque. D’altronde l’ossatura della squadra è sicuramente ottima , anche se non di prima fascia. Ad allenare la formazione U17 Eccellenza è ritornato coach Fabbri reduce da diversi successi con il gruppo negli anni in cui è stato il capo allenatore. Quest’anno la rosa è stata impreziosita da 6 elementi di valore, come i “98 Chiusano, Mirti, Vannoni, Biagi, Perruccio e Corsi. La squadra sta collezionando un bagaglio di esperienza che sarà utile alla ripresa del campionato . Ne abbiamo parlato con il tecnico «Il bilancio è ottimo». Coach Leonardo Fabbri vede il bicchiere decisamente pieno al giro di boa di metà stagione: il tecnico del Prato promuove la squadra, che dopo 13 giornate è sesta in classifica con 10 punti , anche se in coabitazione con altre formazioni. La vetta è lontana, ma il 2013 si chiude con la gioia per aver avuto un impatto molto buono con il difficile campionato.
Guardando, la classifica quello posso dire è che potevamo avere qualche punto in più e mi riferisco alla partita casalinga con Montevarchi, e qualche partita in trasferta dove non abbiamo visto la miglior Prato, dice Fabbri.« Che cosa mi aspetto dal nuovo anno? Vorrei che il 2014 si allineasse con gli altri anni, che sono stati buoni. Mi auguro che il 2014 possa portare soddisfazioni», prosegue l’allenatore pratese «Non mi piace fare proclami, “Ai miei ragazzi devo solo dire bravi – prosegue Fabbri- e ringraziarli per il sacrificio e la dedizione che hanno dimostrato. Diciamo che questa prima fase del torneo ci è servita per conoscerci, per trovare la quadratura del cerchio. Penso che se rimaniamo equilibrati come lo siamo stati nelle ultime settimane, il girone di ritorno ci potrà regalare molte soddisfazioni.
Coach, il bilancio di questa prima parte di stagione:
Dopo il girone d’andata il bilancio è confortante. Abbiamo dimostrato di essere vivi, e di aver perso partite che non meritavamo. La partecipazione ad un torneo così competitivo ci dà l’occasione di crescere e imparare e spero che i ragazzi abbiamo fatto tesoro di questa prima parte di stagione. Non siamo estromessi da niente quindi il bilancio è sicuramente positivo.
Il livello del campionato U17 eccellenza 2013/2014.
Il livello è molto elevato anche perché le squadre sono solo 14, e quasi tutte sono composte da giocatori reclutati, con addirittura alcune come Pistoia che hanno ragazzi stranieri.
Soddisfatto di come la squadra ha risposto alle sue indicazioni ed ai suoi metodi?
Parzialmente. Avrei voluto più entusiasmo e più spirito di squadra.
Alla fine del girone di andata il Prato ha ottenuto 10 punti, con una partita ancora da giocare, un bottino considerevole per una squadra che ha sempre dichiarato come obiettivo primario di far crescere i ragazzi, e di andare in campo senza alcuna velleità. Come valuta l’andamento della sua squadra in questa prima metà del torneo di eccellenza.
In linea con le possibilità del gruppo, quindi soddisfacente.
In questo campionato ci sono due forse tre squadre fuori portata, e con tutte le altre ce la giochiamo. La differenza saranno nelle motivazioni e nella capacità di fare gruppo”. E’ vero questo ?
Assolutamente.
Riflettendo sulle gare del girone di andata, qual è stata, fino ad ora, la partita più bella ?
La partita che mi ha emozionato di più è stata sicuramente quella persa contro la Virtus Siena fuori casa. Conosco le potenzialità di ogni singolo giocatore avversario e ho visto i miei ragazzi confrontarsi alla pari contro una squadra destinata ad arrivare lontano nel torneo. L’altra che ricordo con piacere è stata quella in casa contro Affrico. La vittoria ottenuta in quella occasione è andata ben oltre le mie aspettative e di questo va dato merito ai ragazzi che hanno giocato sempre con impegno e sacrificio.
Se potesse rigiocare, nelle stesse condizioni, una sola partita del girone di andata quale indicheresti ?
Mi piacerebbe poter rigiocare contro Montevarchi ,perché in quella partita non abbiamo fatto vedere la nostra vera identità di gioco.
Come vedi il girone di ritorno ? Quali squadre temi maggiormente?
Terribilmente complicato. La nostra se non avrà una crescita a livello di maturità.
I tuoi ragazzi dall’inizio della stagione sono cresciuti notevolmente. Vede ulteriori margini di miglioramento ? Ed inoltre, dove pensi potrà arrivare questa squadra ?
Sebbene spinti da un grande entusiasmo per i risultati raggiunti, io sono uno che rimane sempre con i piedi per terra e il nostro obbiettivo rimane sempre far crescere i ragazzi che hanno tutti grossi margini di miglioramento. Abbiamo anche un altro obbiettivo, ancor più importante, e in questo coinvolgo anche tutti i tecnici della società che hanno sposato il mio stesso progetto: far crescere i giovani che sono il futuro di questa disciplina, senza impazienza e frenesia. Non so dove potremo arrivare, ma so che dipenderà solo da noi.
Quali ritieni debbano essere gli obiettivi a fine stagione.
Arrivare in fondo con tutti gli elementi. Aver riappassionato alcuni ragazzi che si erano un po’ persi. Ottenere una maturazione a livello mentale. Togliersi qualche soddisfazione a livello di risultati.
Per concludere l’intervista coach Fabbri ci dedica l’ultimo pensiero.:
Sono tantissimi i giocatori che ho avuto il piacere di allenare. Molti di loro sono stati per me punto di riferimento nello sport, e tanti sono stati artefici della mia crescita umana e professionale. Da loro ho appreso che l’allenatore non è solo chi insegna schemi o moduli di gioco, quelli ce li hanno tutti, ma bisogna essere bravi psicologi, buoni educatori e ottimi motivatori. Bisogna riuscire a ottenere il meglio da ogni singolo atleta, tenerlo sempre sulle corde, non farlo mai sentire appagato, trovare sempre nuovi stimoli e soprattutto farlo lavorare senza mai perdere di vista il punto fondamentale: il divertimento. Questo è uno sport che va affrontato con la giusta passione sì, ma non puoi non affrontarlo quotidianamente se non ti diverti. Giocando con i compagni, giocando contro i tuoi compagni, la sera davanti ad una pizza, due risate, una chiacchierata. E quando un giorno finirò di allenare, se almeno uno dei miei giocatori mi riconoscerà in una di queste virtù e si ricorderà di me, vorrà dire quindi che il mio lavoro sarà stato abbondantemente ripagato.
Grazie Coach per la sua disponibilità. Un grosso in bocca al lupo per il proseguo del torneo.